La devastazione del silenzio (Gres 2000)

Dovreste farvi un bel giro all’interno della zona del Passovecchio, la zona industriale di Crotone, attraversata dalla strada statale 106. Imboccate una via che vi porta all’interno della zona industriale. Prendete la direzione verso il mare. Andate in fondo. Dovete andate in fondo. Arrivate vicino la defunta Gres 2000 e fermatevi.

   E ascoltate prima di guardare.

   Ascoltate il silenzio di qualcosa che non c’è più.

   Se avvertite un brivido o una sorta di disgusto, non provate nemmeno a contrastare quella sensazione. Meglio conoscerla.

   Poi aprite gli occhi. Guardate quell’enorme manufatto industriale, completamente silente e tutto vuoto. Ascoltate quel vuoto. Fatelo e basta.

   Poi guardatevi intorno. Troverete capannoni industriali attivi, ma troverete anche capannoni mai finiti di costruire oppure lasciati all’abbandono.

   Nessuno parla della Gres 2000 oggi. Una fabbrica di mattonelle che doveva rappresentare una prima reindustrializzazione. Una storia finita male.

   Oggi c’è il silenzio.

   Il silenzio del cadavere ormai devastato. Adesso c’è solo il tempo che infierisce sulla struttura. Solo il tempo.

   Ci sono andato ieri mattina, e potrei tornarci.

   Mi ha fatto impressione.

   Un’enorme struttura lasciata all’abbandono.

   Nessuno la vuole prendere e provare a farne qualcos’altro. E intorno ci sono altri posti vuoti.

   Solo una foto e basta per oggi.

   Voglio soltanto ascoltare il silenzio.

   Il silenzio di un lavoro che non c’è più. E non ci sarà più…

Aurélien Facente, febbraio 2020

Pubblicato da

Aurelien Facente

writer, artist photographer, videomaker

3 pensieri su “La devastazione del silenzio (Gres 2000)”

  1. Egregio Signor Aurelien Facente,
    solo oggi 2 agosto 2020 e casualmente leggo il Suo articolo. Mi ha profondamente colpito…Sono Roberto Spaggiari: il proprietario di Gres 2000 e di tanto altro a Crotone…
    Per il mio commento,, riporto una lettera scritta nel lontano 2011 ad un giornalista de “Il Crotonese” :
    Spaggiari: la Gres mi è costata 12 milioni, il fallimento è stato voluto
    Roberto Spaggiari, ex proprietario delle fallite ‘La Ceramica’ e ‘Kroton Gres 2000’ (ex Sasol), replica ad un nostro articolo puntando il dito su personaggi locali, dei quali non fa il nome, che lo avrebbero contrastato nel suo tentativo di fare impresa a Crotone, spendendo, dice, oltre 12 milioni solo per comprare l’ex Gres 2000.
    Egregio signor Pantisano,
    ho letto con molta attenzione il suo articolo del 29 novem bre 2011 dove ‘punta il dito’ sul problema ex Gres 2000. Nessuno prima di lei lo aveva fatto in tutto il 2011. In effetti la ‘scena’ era tutta dei 50 dipendenti ex Sasol come fossero gli unici ma sicuramente i più preparati nei rapporti con le istituzioni.
    Non ho capito per quale motivo la curatela si è ‘ripresa’ i 191 dipendenti ex Gres 2000, la Cigs andava avanti senza problemi se la curatela (la stessa che ha chiesto ed ottenuto la Cigs ad Ostellato!) avesse fatto il mestiere al quale è stata chiamata con maggior attenzione.
    Sul suo giornale, che io leggo ad ogni uscita, comparve un articolo: ‘La curatela assumerà 2000 dipendenti dell’ex Gres 2000’. Già dal titolo rabbrividii. Alla riunione che decise quella ‘ripresa’, partecipava sua eccellenza il pre fetto ed i suoi collaboratori, la curatela, la direzione provinciale del Lavoro (Dpl) ed un novero di sindacalisti che, all’infuori di due, erano di provenienza ex Sasol.
    La storia della ‘Ceramica di Crotone spa’ è giusta fino a Borelli, non è giusta per quanto mi riguarda. L’applicazione di un contratto d’affitto mai eseguito, fu un decreto postumo alla dichiarazione di fallimento, del giudice delegato Michele Sessa il quale s’accorse d’aver messo sulla strada 200 persone…
    L’assunzione dei 200 dipendenti fu volontà del sottoscritto per poter continuare, che nessuna colpa avevano i lavoratori per quel fallimento. Quel fallimento è stato voluto da più di uno che non aveva digerito l’acquisto della ex Sasol e la mia politica di fare opere ed operazioni a favore della città di Crotone.
    A titolo esemplificativo: presentato un progetto per un asilo a spese mie (mai risposta); era in conclusione un accordo (riservato) con la presidenza di Trenitalia per ripristinare la ferrovia (che passa sia dalla Gres sia dalla Sasol); acquistato tre miniere per avere dalla Calabria e non dalla Turchia la materia prima; affittato la Ceramica Tecnagres in Sardegna per fare i formati speciali ed avviare un movimento sul porto commerciale di Crotone che desse da vivere ai portuali; su quest’ultimo argomento, le materie prime delle miniere calabre dovevano partire dal porto di Crotone ed arrivare a Ravenna e, trami te i canali, ad Ostellato; ristrutturazione degli immobili ex Sasol per farne un luogo di incontro e di cultura; progetto di sviluppo commerciale per l’aeroporto. Il tutto, a carico delle mie società.
    Potrei andare avanti per molto ma, devo precisarle, che per tutto non ho mai chiesto contributi pubblici né lo avrei fatto. Devo precisare che non ho acquisito “per un tozzo di pane” la ex Gres 2000, ma per la ‘modica’ cifra di 11.900.000,00 di euro più tutte le spese professionali per difendere l’azienda da Borelli & Co. Superando così 12 milioni d’un po’.
    Oltre a ciò ho preso l’impegno a pagare, e l’ho fatto, gli stipendi non pagati dalla vecchia proprietà ed ho acquisito debiti a bilancio di molti fornitori e avevo raggiunto un accordo globale con le banche per il saldo. Kroton Gres è una società a sé stante, la Ceramica pure; il contratto di affitto non è mai stato applicato, lo sarebbe stato se Borelli riusciva a far fallire l’azienda nel 2008. Basterebbe andare alla camera di commercio e vedere cosa, questo signore, aveva già depositato.
    Noi, e per noi intendo 200 lavoratori ed il sottoscritto, abbiamo rimesso a nuovo gli impianti (erano fermi da un anno) e siamo ripartiti con la produzione ad agosto 2009. Per fare ciò, ho prestato fidejussioni personali anche per la fornitura del gas. Di Sasol potrei dire un altro po’ di cose ma preferisco fermarmi, i passi che dovevo fare li ho fatti. Quel terreno fa gola ma non ad uso industriale. Mi ri sulta che siano stati alcuni (o tutti) i dipendenti ex Sasol a fare la denuncia di inquinamento (falsa), mi sa spiegare il perché?
    Non ho potuto difendere in Tribunale ‘Kroton Gres 2000’ perché tra mille furti subiti, anche quello di tutta la documentazione e di tutti i computer. Furti su commissione. La cosa che fa rabbia è che sia Gres che Kroton avevano i mezzi per andare con le loro gambe. Facevamo a meno anche delle banche.
    Non è finita, se vuole altri particolari che grazie ad al cuni collaboratori sto raccogliendo, posso dimostrarle che io non ho fatto parole… solo fatti! Per ultimo la frase “ghe pensi mi” che spesso trovo sui giornali, non l’ho mai pronunciata; è dialetto milanese non modenese!
    Faccia lei, giornalisticamente parlando, qualche indagine sui veri responsabili ed il perché mi hanno voluto ‘azzoppare’; non rimarrebbe stupito.
    Grazie per l’attenzione e, mi riscontri se ne ha voglia.
    Grazie per l’attenzione!
    Roberto Spaggiari
    ……………………….
    Continuando il mio commento sul Suo scritto:
    A Crotone nulla si fa e nulla si potrà fare. Il governo della città e del territorio è nelle mani dei politici partoriti e pilotati dal sistema ” massonico/ ‘dranghetista” che da sempre domina la città e che non gradisce intrusioni che facciano capire alla popolazione che che si può viere senza essere sottomessi e regolarmente “sodomizzati”. Cosa si può dire di un territorio che “obbedisce” ad un ex sindacalista che di fatto è “pregiudicato” ma che decide le preferenze in ogni tornata di votazione?
    Lei scrive nella conclusione : Il silenzio di un lavoro che non c’è più. E non ci sarà più…
    Condivido totalmente!
    Il sottoscritto è stato l’ultimo ad investire ed a ridare dignità a centinaia di lavoratori. Non andavo bene al “sistema”…mi hanno distrutto ( ex Sasol compresa”) con l’aiuto di (pochi) media…
    In compenso sono stato il primo e l’unico che ha investito danari propri senza chiedere nulla al pubblico…
    Non rimane che augurare lunga vita al Procuratore Nicola Gratteri….che riuscirà a far luce e smascherare i eri responsabili del baratro….
    Cordialmente
    Roberto Spaggiari
    Modena

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    1. Signor Spaggiari, molto felice che lei abbia risposto al mio articolo web. Non dimentico le sue interviste televisive dell’epoca, e non dimentico la sua voglia di realizzare qualcosa di unico. Mi scusi se le rispondo solo adesso (ma ho traslocato e non ho avuto il tempo di controllare). Ritengo la sua replica e la sua testimonianza importantissime, perché so che c’è stata una forte manipolazione dei fatti. L’articolo che ho scritto, liberamente e senza imposizioni editoriali (in quanto il blog è mio) è nato dopo aver passeggiato dalle parti della Gres, e vedere tutto quel vuoto e quel silenzio mi ha fatto piangere il cuore. Signor Spaggiari, io capisco perfettamente la Sua Posizione, ma le voglio raccontare della mia linea editoriale: questa testata web non fa cronaca giudiziaria, ma vuole raccontare le storie delle persone di tutti i giorni. Perché è attraverso queste storie che riesco a raccontare il vissuto, quello che conta per capire dove va la società. Io non punto il dito contro, ma mi attengo a dei fatti di oggi. Perciò la Sua Replica mi rende molto sereno. Perché se il mio scritto può spingere ad una riflessione, Lei è la chiara testimonianza che uno scritto, se fatto con un certo rispetto delle persone, può permettere di aggiungere testimonianze, proprio per capire quello che è realmente successo. Lei mi ha reso felice, e La ringrazio per questa Sua Testimonianza, perché aggiunge, almeno per quanto riguarda la mia piccola persona, un tassello alla mia personale credibilità da ex giornalista, perché sostengo fermamente che oggi in Italia non si fa giornalismo o riflessione, ma solo gossip avvelenato. Con stima cordiale
      Aurélien Facente.

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