Rino Gaetano è un patrimonio di tutti, non un’esclusiva di sinistra.

Ho studiato e vissuto il mito di Rino Gaetano negli anni della mia gioventù crotonese. In merito ad un celebre concerto tenutosi a Crotone nel 1978 fu costruita una polemica feroce che ne offuscò il mito e la grandezza fino agli anni 90′. Rino Gaetano fu un artista geniale e scomodo. La riscoperta non fu mai stata merito della politica. Chi ha alimentato la giusta valorizzazione passa da un’altra strada.

Rino Gaetano ebbe un destino tragico, ma era riuscito a conquistare il cuore di parecchi. Innanzi tutto i suoi fan che ne hanno tenuto vivo sempre il ricordo. Poi i tifosi di calcio. Già, perché le sue canzoni sono cantate spesso in alcuni stadi di calcio (vedi Crotone e Sampdoria). Negli anni 90′ è avvenuta la riscoperta intellettuale che è avvenuta non solo per merito dei famigliari, ma di un mondo intellettuale che si è espresso anche in televisione, e tramite la televisione Rino Gaetano fu riportato a Crotone.

Poi c’è stata la questione politica. Non parlo di quello che è stato fatto e di quello che non è stato fatto. Dal 1997 in poi si può dire che la popolazione crotonese adesso è fiera di Rino Gaetano, perché il processo di pacificazione è stato portato avanti da soggetti in primis che ci credevano in lui.

La politica semmai se n’è impossessata per fini elettorali. Vogliamo ricordare che a Crotone, durante le campagne elettorali, tanti candidati di sinistra e di destra hanno usato le automobili elettorali con in sottofondo tutto quello che si poteva usare come canzoni dello stesso Rino? Non hanno usato le canzoni di Rino per “apparire simpatici” e votabili? Vogliamo negare questa verità elettorale?

Possiamo anche ricordare la paradossale e controversa storia dell’ukulele durata un ventennio almeno prima di essere messo a visione del pubblico, della quale non voglio nemmeno ricordarne i dettagli.

Purtroppo in tutto questo c’è chi crede che Rino Gaetano fosse comunista o quasi.

Vi piacerebbe, eh?

Peccato che sia una storia tutta crotonese e non dimostrabile, perché frutto di una fantasia politicamente “scorretta”.

Qualche giorno fa, Jorit, un noto artista dei murales, ha realizzato nel quartiere dei 300 alloggi a Crotone un ritratto dedicato al mito di Rino Gaetano. Devo ammettere che il lavoro è notevole e meritorio, ma è stato accompagnato da una campagna Facebook senza precedenti, a tratti anche fastidiosamente retorica.

Tralasciando la fotografia dei curiosi e dei passanti, è venuta fuori immancabilmente la retorica “sinistra” del fatto che Rino Gaetano fosse per forza di sinistra. E sapete perché? Guardate la foto in basso.

Basta una scritta di troppo e già si autoalimenta la leggenda immaginaria dell’artista comunista.

Rino Gaetano è stato scomodo un po’ a tutti negli anni della sua vita perché è sì un eterno ribelle, ma non attaccato al guinzaglio di qualcuno. Parlava di vita nelle sue canzoni e non aveva obiettivamente paura di chicchessia. E la sua musica fu talmente rivolta verso tanto pubblico che non ha avuto bisogno del partito di sinistra per essere l’icona culturale che è oggi. Tanto che la riscoperta appartiene a chi lo ha amato, non a chi lo ha usato. E a Crotone c’è chi lo ha amato e difeso a spada tratta, andando anche contro quella politica che lo ha usato per secondi fini.

E, come era prevedibile, il dibattito sui simboli (davvero ridicolo) è un festival del trash (ed è un complimento).

Quando un artista muore, la sua arte sopravvive a lui. E quando viene cantata da molti (come nel caso di Rino) non abbraccia nessuna bandiera politica perché mette insieme la gente. Quindi è giusto dire che Rino Gaetano appartiene a tutti, ma non è di tutti. Appartiene a chi lo ama, e non ad una bandiera rossa. Perché così deve essere e perché la storia, che molti sanno ma fanno finta che, è molto diversa dalla manipolazione politica che qualcuno continua a tentare di fare, senza sapere che la cosa gli si rivolta contro.

E, in effetti, succede che… guardate la foto in basso.

Cancellati i simboli da parte di qualche buontempone che viene spacciato per un atto di censura fascista dai comunisti, che però dimenticano e/o ignorano che Rino Gaetano non cantava per compiacere un’idea di partito ma per raccontare alla gente la vita.

Ovviamente la masturbazione politica che si fa di questa storia, a volte, assume dei toni che rasentano la follia più pura.

Invece di farvi le masturbazioni mentali sulla questione politica, godetevi l’opera di Jorit e se proprio volete fare un favore a Rino Gaetano prendete un suo cd e cantate con lui le sue canzoni.

Rino Gaetano è qualcosa che va oltre la politica della demagogia di sinistra.

Rino Gaetano appartiene a tutti, ma non è di tutti.

Aurélien Facente, 12 maggio 2022

Pubblicato da

Aurelien Facente

writer, artist photographer, videomaker

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