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Sabato notte. Ok. La foto che vedete è una Piazza Pitagora di giorno, ma l’ho messa giusto per darvi un’idea del luogo di dove è avvenuto l’episodio. Di sabato notte, solitamente, si possono fare strani incontri, tutti da raccontare. Spesso e volentieri potresti trovarti a fronteggiare bande di ragazzi che vanno a fare la loro uscita notturna del sabato notte, con tanto di movida.
Eppure può capitare qualcosa di diverso.
È risaputo in questi giorni che finalmente a Crotone ci staranno le elezioni comunali. Finalmente voteremo per il nuovo sindaco di Crotone, e abbiamo la possibilità di scegliere almeno tra quattro nomi. Poi c’è l’esercito dei candidati al consiglio, che francamente lo trovo abbastanza seccante, anche perché devo passare almeno un mese ad evitare certi maniaci che pretendono di darti lezioni di politica, e poi la prendono pure seriamente se provi a controbatterli. E se sanno che non li voti, ti ritrovi ad avere facce vicine al suicidio.
A Crotone la politica locale è abbastanza bizzarra.
Ma potrebbe esserci il momento che ti sorprende.
Ho imparato a essere ottimista, non tragicomico.
Insomma, stavo camminando e poi incontro un giovane candidato, un 5stelle per l’esattezza, e poi un altro candidato, di una lista civica, e già mi trovo in mezzo a due fuochi diversi. Mentre cercavo di avviare un piano di fuga, ecco che arriva il terzo, stavolta targato Lega. A quel punto, avevo voglia di trovare un pub e bere un bel bicchiere di Amaro del Capo giusto per trovarmi in un’altra dimensione ed evitare di trovarmi in mezzo allo scontro politico intellettuale.
Purtroppo esperienze precedenti mi hanno portato a tenermi lontano da certe situazioni, se non altro perché il più delle volte rischiano di essere un’enorme perdita di tempo. Eppure…
Già. La notte riserva sempre delle sorprese.
Mentre il candidato della lista civica si allontana, mi ritrovo in mezzo al 5stelle e al leghista. Pensavo francamente di dover fare come Bud Spencer, ovvero prenderli dalla testa e sbatterli l’uno contro l’altro.
Non è avvenuto.
Anzi, addirittura ci siam ritrovati sotto l’ufficio di un noto candidato a sindaco, e con un dibattito politico civile e costruttivo. Al 5stelle e al leghista non gli interessava dibattere sulla figheria dell’appartenenza politica, ma la discussione era sul miglioramento dei servizi dentro Piazza Pitagora, come renderla migliorabile dal punto di vista energetico, come renderla la Piazza da vivere.
Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Io, ad un certo punto, pensavo addirittura di aver assunto qualche droga che mi spingeva ad avere un’allucinazione uditiva. E così sono rimasto ad ascoltare, e ascoltavo le loro idee, e le loro proposte. E non si scannavano per niente, anzi si ascoltavano l’uno con l’altro integrando le loro differenze ideologiche con l’idea di una Piazza Pitagora del tutto migliorabile.
Poi la conversazione è terminata. Ho continuato la mia camminata, giungendo alla conclusione che finalmente c’è una generazioni di giovani che ha capito il vero senso della discussione politica: dimenticare l’appartenenza per collaborare al miglioramento della qualità dell’intero sistema. Un dibattito leale e costruttivo.
Allorché ho pensato al voto, all’importanza del voto.
Purtroppo non posso fare la pubblicità a questi due giovanotti di belle speranze, e so che ce ne stanno anche altri, in cui il principio del dialogo e del dibattito vengono prima dell’interesse di bandiera.
E allora mi auguro che la gente vada a votare e possa dare una chance per questi giovani che prenderanno inevitabilmente le redini della città per migliorarla, e lo faranno sapendo che c’è bisogno di ridare dignità al senso del lavoro.
Me ne sono andato sorridendo, con la speranza che qualcosa finalmente sta cambiando. Alla faccia dei vecchi bacucchi che hanno solo parlato, parlato, parlato…
Aurélien Facente, agosto 2020