A Crotone ci si nutre della demagogia e poi si sbatte contro la bonifica

Sono decenni che si parla di bonificare gli ex siti industriali di Pertusola e Montedison, ora di proprietà ENI. Decenni passati tra processi e petizioni popolari firmate e controfirmate per un qualcosa che a Crotone va comunque fatto.

La bonifica è l’argomento elettorale. La resa dei conti sulla quale la politica locale, tra l’altro frammentata e piena di attori teatranti, si è ormai arenata.

In campagna elettorale si promettono rivoluzioni e cambiamenti mitologici.

Nella realtà di tutti i giorni avviene proprio il contrario.

Perché non si conosce la storia industriale nei particolari, non si sono fatte le dovute analisi storiche e sociali, non si riconosce che ormai quella realtà non esiste più dalla fine del secolo scorso (gli anni 90′), e per decenni si è andati per inerzia. Salvo poi sottoscrivere un accordo (giunta comunale Pugliese) che chiuderebbe la questione.

Ora in tutta la discussione portata avanti da opposizioni sgangherate e maggioranze camaleontiche, il dubbio che si sia arenata la barca è molto presente. Perché tutti, ma proprio tutti, cadono nel lato pratico della questione.

E da qui apriti cielo. Quanta fantascienza fantasiosa viziata dalla propaganda demagogica che ha invaso le menti di coloro che si ergono a rappresentanti della comunità crotonese, tra l’altro ormai sparpagliata e non unita (ma qui le cause sono anche altre).

I nodi arrivano al pettine. E quando l’oggettività della verità arriva, ecco che tutti si fanno male. Le opposizioni un po’ di meno, ma quando erano maggioranza anche loro sbandieravano imprese fantascientifiche. Ora hai il sindaco Voce che si è fatto votare per la questione ambientale, e pochi ricordano che fu il solo a parlare di un termovalorizzatore funzionale ai bisogni della città durante una nota trasmissione televisiva locale, La memoria corta fa brutti scherzi, ma lui stesso paventò la necessitò di un termovalorizzatore, che è quello che si realizzerà di qui a breve. Serviorà per la bonifica? Ma certo che sì, Produrrà un ulteriore danno ambientale? Beh, se resti dell’idea che il mondo è fermo dagli anni 90′, la risposta sarebbe sì. Ma in 30 anni i progressi sono stati fatti, solo che la demagogia politica non la vede.

Ora il dubbio mi sorge. Senza prendere le parti di nessuno in particolare, e senza neanche giudicare l’esito dell’ultimo consiglio comunale, l’impressione è che tutti più o meno si siano presi un ceffone senza precedenti, e che la politica cittadina si sia mostrata molto più politicante che professionale. le favolette raccontate in campagna elettorale sono restate favolette che ormai tutti vedono, e ahimé giustificarsi con degli screenshot su Facebook non è tanto producente. Anzi, porta all’effetto contrario. Perché in questa partita illusoria di voler convincere chissà quali elettori, tutti quanti peccano nel loro più grande difetto, ovvero l’essere padroni di una verità che di fatto è stata solo fuffa fino ad ora. E continuerà ad esserlo, visto che il termovalorizzatore del ventunesimo secolo sarà realtà.

In tutti questi anni, nessuno si è posto la seguente domanda pratica: e se i rifiuti da bonifica, di cui non conosco la quantità reale se non dopo le operazioni di scavo, non se li fila nessuno?

Ed è proprio qui che la demagogia cade nella sua menzogna.

Perché? Facciamo un salto in Giappone. La centrale nucleare di Fukushima. Distrutta a causa di un terremoto di proporzioni spaventose, tale centrale è stata la tragedia del Giappone, nonostante fosse all’avanguardia in tutto. Eppure la catastrofe ci è stata, e le scorie hanno avuto bisogno di un trattamento marittimo. Ma i rifiuti nella sostanza sono rimasti in zona. Così come è avvenuto in altri siti dismessi nel mondo.

A Crotone avverrà la stessa cosa. Lo richiede la logistica, e soprattutto lo richiede un altro fatto politico della quale i nostri si son dimenticati di raccontare. Ve la ricordate la favoletta dell’autonomia del rifiuti tanto decantata in passato durante le campagne elettorali tra Comuni calabresi e Regione Calabria? Che dicevano in sostanza? Ognuno dovrà pensare al suo senza se e senza ma.

Ora si possono convocare consigli di tutti i tipi per parlare della questione, ma servirà molto probabilmente a poco. Perché, alla fine dei conti, questa storia dovrà finire in un modo o nell’altro, e pensare di bloccare ancora tramite tribunali non risolverà il problema. Non ci siete riusciti prima, e non ci riuscirete nei prossimi giorni.

Tanto vale iniziare il tutto con l’accordo del 2019 e chiuderla una buona volta per tutte.

La bonifica non è un argomento di campagna elettorale.

Ma è stata usata a suon di demagogia per troppo tempo.

E si sa che la demagogia è la menzogna politica per eccellenza.

Al prossimo episodio. Fidatevi. Ormai è una telenovelas che batterà il record detenuto dal serial Sentieri. Di questo passo mi procurerò una carrozzina. Sperando però di avere ancora una buona memoria.

Ma voglio restare ottimista. Confido molto nella figura del generale. Sì, quello che è attualmente il commissario alla bonifica. Petizioni permettendo.

  • Aurelien Facente, 15 maggio 2024