Vincerà sempre il desiderio di normalità sul virus

Potevo sprecare parole sulla tastiera per quanto riguarda il racconto del virus che opprime l’Italia, quel Coronavirus che è più presente nei media piuttosto che nella realtà. Non preoccupatevi, non nego l’esistenza di una malattia. Semmai combatto contro l’onnipresenza mediatica che non è l’antidoto al virus, ma una tortura psicologica continua.

La tv sostiene che la lotta alla pandemia sia costituita da una strana alleanza tra politica e medicina, che nell’insieme decidono di chiudere il mondo come se questo solamente potesse servire per liberarci da un virus ostico.

Purtroppo i media da tempo hanno rinunciato a raccontare l’umanità, soprattutto in Italia.

Nel blog di oggi vi voglio far vedere tre scatti presi stamane a mare. Tre scene sequenziali.

Stamattina è una bella giornata. Esco ogni mattina per andare sulla spiaggia con il cane, e uso spesso lo smartphone. Lo considero uno strumento essenziale almeno per un diario d’immagini da guardare poi con calma. Ho fotografato queste scene, tenendo conto della privacy dei soggetti, presi in lontananza e mai in volto scoperto.

Poi con calma ho rivisto le foto con attenzione. Ho visto il comportamento delle persone.

L’essere umano è un essere naturale. Fa parte del regno animale. Non è una pianta o un metallo. Si tratta di un essere vivente che nasce, cresce, vive, si realizza, invecchia e muore.

Si muore. Verità che non si può controbattere.

Ma c’è una altra verità.

Si vive anche. E l’essere umano in vita andrà sempre alla ricerca di un posto dove vivere, crescere, realizzarsi, e magari starsi fermo solo a stare a contatto con la natura. Lo fa da sempre. Una legge della natura e della vita.

Stamane ho avuto modo di vedere le persone sulla spiaggia. E il loro modo di vivere la spiaggia mi ha dato la risposta che cercavo, che ho sempre saputo, e che ciclicamente si ripete nelle catastrofi naturali.

C’è una cosa che un virus non può battere. Così come non lo potrà mai fare la politica, e nemmeno gli scienziati chiusuristi del Covid-19.

Il richiamo della natura.

L’essere umano seguirà la sua natura. Lo farà d’istinto in modo inevitabile. L’essere umano aspetta, ma non ha il dono per aspettare in eterno. Il bisogno di vivere prenderà il sopravvento. Non lo fermerà la medicina, non lo fermerà la politica, non lo fermerà la legge, non lo fermeranno le chiacchiere su Facebook. Piaccia o meno, l’esistenza riprenderà il suo cammino.

E quando l’esistenza riprende il suo cammino, sa che lo farà pur sapendo che ci sono morti e malati.

Non è una questione di puro egoismo.

Si tratta di un meccanismo naturale. Crudele forse, ma naturale.

Perché un nonno vorrà sempre passare un po’ di tempo con suo nipote, perché un bambino vorrà trovare uno spazio per correre, perché due persone che si amano magari rallentano ma alla fine vorranno stare insieme, perché dietro il sacrificio deve esserci una speranza… Ma se la speranza viene disattesa, allora il sacrificio verte su altro.

Stamane ho visto scene di vita.

Pura e semplice vita.

E sarà la vita a battere il virus.

La storia della natura ce lo insegna, anche se molti negheranno questo aspetto perché preferiscono continuare ad avere paura, desiderando che altri provino la stessa cosa. Peccato che poi i fatti non si presenteranno tali nel tempo che verrà.

Testo e foto di Aurélien Facente, 4 marzo 2021