Cultura da Virus: The Contaminated Man (L’Esecutore) di Anthony Hickox

Se siete presi dalla paranoia del coronavirus, allora questo è lo spazio per voi. Uno spazio culturale (cinema e letteratura, ma anche altro) che vi farà capire quanto l’argomento epidemia è stato trattato in precedenza, e quante volte la finzione sia in verità molto connessa dalla realtà, perché gli autori hanno pur sempre bisogno della realtà per raccontare una storia.

   Primo film in rassegna è “The Contaminated Man” diretto da Anthony Hickox, uscito esattamente vent’anni fa nel 2000. Lo interpreta un bizzarro William Hurt accompagnato da un sempre bravo Peter Weller.

   La sinossi è abbastanza semplice: narra della fuga di un uomo contaminato da un virus letale, e della caccia dietro di lui.

   Il film, tecnicamente, è molto televisivo. Ma si lascia seguire bene. Il personaggio di William Hurt è abbastanza atipico e bizzarro. Interpreta uno scienziato che va a caccia di virus fuoriusciti da laboratori sconosciuti, ed è seguito da una squadra efficiente.

   In questo film s’imbatterà in un “paziente zero” in fuga, pericolosissimo per via del fatto che è un portatore, e… Il paziente zero è interpretato da un bravo Peter Weller, che ci offre forse la migliore interpretazione del caso, ovvero quella di un semplice uomo normale che non voleva fare del male.

   Nel film c’è anche la storia d’amore e la classica storia dei servizi segreti legati alla creazione del virus, ma è il personaggio di Peter Weller che risulta essere la carta vincente del film. Un personaggio normale combattuto e ferito che ha la consapevolezza di aver combinato qualcosa di brutto, ma che ha perso il controllo della situazione perché spinto dall’amore per un figlio lontano. Una persona che potrebbe essere il vostro vicino di casa, e che meriterebbe più comprensione piuttosto che odio.

   Il film è breve nella sua durata, e il plot è quanto di più semplice In fondo parliamo di un film di serie B che, però, merita la sua possibilità di poter essere nuovamente diffuso, perché al di là del complotto presente, il confronto tra William Hurt e Peter Weller presenta forse la migliore razionalità umana che si dovrebbe avere nella realtà, quando si incontra un paziente zero.

   Già, il paziente zero. Se ne parla tanto oggi a causa di tutto quello che si racconta del coronavirus. Il paziente zero è semplicemente una persona che forse non sa nemmeno di avere il virus, e che potrebbe essere appunto anche una persona alla quale volete tanto bene.

  Il dvd si dovrebbe trovare. In Italia “The Contaminated Man” è stato tradotto con il titolo di “L’esecutore”, non propriamente azzeccato perché l’esecutore lo troverete solo alla fine del film.

   Un piccolo film di fantascienza solo per farvi capire che non bisogna demonizzare, ma comprendere prima di tutto.

Aurélien Facente, febbraio 2020