Pitagora c’era già, ma qualcuno volutamente non voleva vederlo…

L’argomento “Statua di Pitagora” è un argomento spinoso a Crotone. Solo farne un riassunto è impossibile, vista l’enorme mole di materiale che forse sarebbe più utile alla scrittura di un libro.

Nel celebre consiglio comunale dove si è svolto l’argomento “Statua di Pitagora” vi è stata una clamorosa bocciatura nella discussione tra consiglieri. Con tanto di comunicati a dir poco demenziali, non perché si deve discutere dell’abbellimento di una città, ma forse perché in seno al consiglio si è dimenticato, o fatto finta di non vedere, che già un lavoro esisteva ed era una visione offerta dallo scultore Gaspare Da Brescia che, sbagli permettendo, una visione originale del filosofo Pitagora la stava dando.

Qui alcune foto del prototipo di argilla in sequenza:

Questa sequenza, fotografata dal sottoscritto, è il grande prototipo in argilla presentato in un laboratorio pubblico nel 2012 in Piazza Pitagora, Crotone.

La seguente sequenza, sempre fotografata dal sottoscritto, presenta l’artista mentre opera sulla statua in argilla (da considerare come prototipo, e non come esemplare), per dimostrare la volontà dell’artista stesso a realizzare l’opera. Ed è ovvio che il lavoro e il materiale hanno un costo.

Adesso avrete modo di ammirare l’opera in argilla attraverso un video, sempre realizzato dal sottoscritto, per mostrare in qualche modo la portata dell’opera.

Quello che segue dopo è il cortometraggio “Pythagoras is dead? (Pitagora è morto?)” realizzato un po’ di tempo dopo e che narra la distruzione di un prototipo di cera (prototipo e non esemplare), poiché a Crotone si è più interessati a fare la chiacchiera politicamente volgare piuttosto che portare a compimento un progetto sul quale si doveva almeno iniziare la discussione sull’uso culturale di una piazza. Il cortometraggio è volutamente provocatorio ed è stato realizzato dal sottoscritto con la chiara volontà di lanciare un messaggio chiaro: volete continuare con la devastazione culturale o volete rialzarvi? La distruzione del prototipo è stata, di fatto, un reset per la discussione, Qui sotto potete vedere il corto.

Ora, siccome, custodisco gran parte del materiale fotografico del primo laboratorio Pythagoras, e ne conosco ovviamente la storia, i segreti, i materiali, il vissuto…

Ecco, sapendo che basterebbe attenersi a determinate regole perché il finanziamento per la scultura esiste già, ma non è di questo che voglio parlare qui. Non è compito mio almeno, e non bisogna essere ipocriti nel dire che il lavoro deve avere il suo riconoscimento economico. Ma queste immagini devono far capire che essendo il progetto in sé già imponente, è normale dire che tra realizzazione, promozione, comunicazione, trasporto, messa in posa, racconto, e perciò all’epoca del primo step si era pensato ad un crowdfounding (ovvero raccolta fondi), ma accompagnata da un finanziamento pubblico che avrebbe dovuto coinvolgere anche le istituzioni pubbliche, tra l’altro con tanto di comitato cittadino.

Ecco, ci sarebbe stato già un gruppo di individui che avrebbe lavorato, senza contare che avrebbe riqualificato in meglio una piazza che ha bisogno tuttora di un simbolo che non sia politico, ma culturale, poiché la conformazione stessa di Piazza Pitagora è matematica se la si osserva per bene.

Questo articolo, volutamente video e fotografico, vuole dimostrare che già il cittadino aveva adottato una visione che andava bene per due motivi: la visione classica di un filosofo che sta bene dentro la cornice di una piazza storica e poi perché la percezione stessa era ex novo, ovvero qualcosa di unico e originale. Dimostrazione quest’ultima che avrebbe dato una propria identità e che nel tempo a seguire sarebbe stato un bel biglietto da visita per la città stessa. E soprattutto ci sarebbe stato un meccanismo prezioso, usato per lo più in letteratura, ed è l’autoidentificazione. Nel bene e nel male questa scultura diventerebbe un simbolo della città perché sarebbe stata scritta e realizzata proprio dentro Crotone. Si potrebbe farlo, ma ovviamente con la volontà di farlo non di discuterci solo per chiacchierare e basta,

Testo, fotografie e video di Aurélien Facente. Le foto sono state realizzate nel 2012, mentre il cortometraggio “Pythagoras is dead?” è stato realizzato nel 2016

L’opera Pythagoras è stata iniziata da Gaspare Da Brescia nel 2012.

Qui Crotone: la propaganda elettorale passa da Rino Gaetano a Fabri Fibra

Crotone. Piazza Pitagora. Ore 12.30. 13 gennaio 2020. L’aria del lunedì a Crotone non è mai allegra. Si riprende la solita routine, e sembra che tanti vogliano evitare di passare davanti agli uffici elettorali dei candidati alla Regione Calabria. Tra poco si voterà, e il malumore lo trovi su Facebook principalmente. I crotonesi sono messi in mezzo tra l’incudine e il martello.

   C’è chi accusa di votare l’entourage di Enzo, quel grosso animale politico (nel senso buono del termine) e che ciò porterà la rovina di Crotone. Poi c’è chi si lamenta della Lega, e vive lo psicodramma della visita di Matteo Salvini a Crotone. E se aprite i profili di molti vostri amici, si consuma il dramma sociale. E mancano almeno quasi due settimane. Si dice che il buongiorno si vede dal mattino, ma su Facebook è una tifoseria continua e ossessiva.

   Allora per evitare di stare troppo su Facebook (in realtà, io vado sulle pagine dei quotidiani per informarmi, ma questa è un’altra storia), e sapendo che non ho un gran da fare, ecco che decido di uscire e di farmi un giro in centro con una persona amica.

   Gli uffici elettorali si sono aperti la scorsa settimana. Inaugurazioni in pompa magna con solite facce che vedo da almeno 30 anni. Scene ripetitive che ti fanno capire quanto la tua amata Crotone è molto piccola a dire il vero.

   In tutti questi giorni, però, mi ero dimenticato di un particolare.

   Un grosso particolare.

   Era usanza dei tanti candidati, fino al più recente passato, di usare spesso e malvolentieri (per noi cittadini normali) le canzoni dell’indimenticato Rino Gaetano, perché secondo loro (i candidati appunto) trasmettere a palla la musica di Rino servivaa trasmettere simpatia e appartenenza. Tanto sono uno di voi, dice il candidato, facendoci credere che il buon Rino sia la chiave per votarlo. Un paradosso se poi leggiamo i versi delle canzoni che noi italiani e calabresi amiamo.

   Per tanti, troppi, anni ho ascoltato queste “storture” elettorali, e mi dicevo che non era giusto. Prima lo usava la Sinistra, poi ne fece anche uso la Destra, e poi il Centro, e poi gli improbabili. Tutti, più o meno, hanno usato Rino.

   Ma la gente, quella che ama la musica, fa le dovute distinzioni. Distingue la sincerità dell’Artista Rino dalla bugia del politicante (politico è una parola troppo grossa per certi candidati).

   Ma in questi giorni, almeno non ancora, non ho ancora trovato il camion o il furgone o la macchina con gli stereo ad alto volume a spararti le canzoni di Rino.

   Il che rendeva l’aria piacevole.

  Poi in lontananza ascolti un brano di Fabri Fibra ad alto volume.

   Pensi ad un’auto di giovanotti. Nulla di male. Fabri Fibra è un artista che si è fatto rispettare in questi anni, e ha portato delle innovazioni nel suo genere. Ha venduto tanti dischi, e se devo essere sincero mi sta pure simpatico.

   Però poi affronto la dura realtà.

   Piazza Pitagora è conosciuta per i portici e per la grande rotonda semidevastata. Il centro nevralgico di Crotone.

   Sono al centro di questa rotonda e vedo un camion elettorale con tanto di manifesto elettorale del sindaco contadino, candidato alla Regione Calabria, che gira intorno a me, mentre ad alto volume si ascolta “Stai pensando a me”, uno dei recenti successi del rapper italiano.

   Non vi dico l’impressione che ho avuto. Sembrava di trovarsi all’interno della scena di un film tragicomico.

   Il camion si allontana, e io resto stralunato. Il camion elettorale del sindaco contadino con la musica di Fabri Fibra ad altro volume. Questa è una pagina di storia da scrivere. Finalmente uno che non usa Rino Gaetano per la sua campagna elettorale.

   Mi dispiace per te, Fabri, che qualcuno usa le tue canzoni per la sua promozione. Ma sai. È toccato anche al grande Rino farsi usare a sproposito. È il destino dei grandi artisti.

   Dai. Almeno qualcosina di diverso.

Aurélien Facente, gennaio 2019