Top Gun: il sogno segreto di mio papà

Papà adorava gli aerei. Papà era un patito. Quando ero piccolo, il professor Alfredo Facente mi portava nelle manifestazioni aeree che si tenevano in Francia, tra l’aeroporto di Roanne e di Lapalisse. Papà mi portò a vedere la pattuglia acrobatica italiana all’aeroporto Sant’Anna, e quando vedeva i jet volare e fare le coreografie ritornava bambino. Papà, in cuor suo, voleva volare.

Ma, ahimé, la vista non glielo permetteva. Ha dovuto “accontentarsi” di restare un uomo d’acqua, vista la sua grande passione per il nuoto.

Nel 1986 sbarcò nei cinema il film “Top Gun” diretto da Tony Scott, con un Tom Cruise proiettato verso il successo.

Papà andò a vederlo al cinema Ariston nell’ottobre 1986. Ci andò da solo. Voleva portarmici, ma purtroppo mi prese la rosolia, una malattia dell’infanzia. E se ne fece una colpa. Perché vedere Top Gun al cinema gli permise di entrare nell’abitacolo dell’F-14 americano.

Al ritorno dal cinema, era mosso dalla meraviglia di un bambino. Spoilerava il film, adorava Tom Cruise, e soprattutto descriveva il valore di amicizia tra Maverick e Goose. Ma per lui era il volo che contava.

“Top Gun” fu trasmesso in tv per la prima volta da Canale 5. Ho dovuto accontentarmi dello schermo televisivo di un vecchio Grundig nel tardo 1988 per vedere le prodezze di Maverick.

Papà era sempre il bambino che amava volare. Io, a dire il vero, ero più affascinato dalla colonna sonora più che dagli aerei.

Però guardavamo le repliche, almeno una l’anno.

Passarono gli anni, e papà mi disse: “Guarda che vogliono fare il seguito. Dobbiamo vederlo quando uscirà. Dobbiamo vederlo al cinema perché voglio che tu abbia la stesa voglia di volare che ho io.”

E rimase in attesa di questo Top Gun che non arrivava, nonostante cercasse notizie sull’inizio della produzione. Si era pure messo in testa di scrivere una lettera diretta a Tom Cruise, dicendogli di sbrigarsi. Perché voleva semplicemente vederlo con me.

Gli anni sono passati.

Papà morì nel 2019. Una malattia tremenda. Però Top Gun lo teneva legato a me. Nei giorni lunghi del suo letto, mi chiedeva se avevano iniziato le riprese. Gli avevo dato la notizia che il film era entrato in produzione nel 2018 e che Tom Cruise sarebbe tornato a recitare nel ruolo di Maverick.

Papà, prima della sua dipartita, mi fece promettere che sarei andato al cinema con lui appena si fosse ripreso. Perché voleva volare con me.

Purtroppo per il prof. Alfredo Facente la chiamata in cielo fu anticipata.

Ieri 26 maggio sono andato a vedere il secondo Top Gun con Tom Cruise.

Ore 21.27 pago il biglietto del cinema Apollo.

Ore 21.30 inizia il film.

Mi siedo da solo, nel posto che papà ed io sceglievamo quando andammo a guardare altri film in passato. Mi sono messo nella posizione abituale, lasciandogli la poltrona alla mia sinistra. E ho guardato il film. L’ho guardato come lo avrebbe voluto vedere papà. Gli avevo promesso che avrei pagato il biglietto per vederlo.

E in qualche modo, mia impressione, era come se fosse stato accanto a me. Nelle scene di volo avrei visto i suoi occhi brillare, e poi magari si sarebbe voltato verso di me per assicurarsi che lo spettacolo mi piacesse.

Il film termina.

Le luci in sala si accendono.

E papà se n’è andato.

Esco con una piccola lacrima.

Arrivederci, papà. In qualche modo lo abbiamo visto insieme.

Grazie, Tom Cruise. Alfredo Facente in qualche modo è riuscito a volare di nuovo, con me nella cabina di pilotaggio.

Aurélien Facente, 27 maggio 2022